MUSICOTERAPIA
DESTINATARI

Qualsiasi soggetto in età evolutiva in situazione di disabilità o disagio socio-affettivo, con la sola eccezione delle persone affette da epilessia musicogena.

FINALITA’ GENERALI

le finalità insite nell’utilizzo della musica con un intento terapeutico sono molteplici e prendono in considerazione la persona nella sua globalità:
sostenere lo sviluppo neuro-psicomotorio;
facilitare i rapporti interpersonali;
guidare alla realizzazione di sé attraverso l’attivazione delle risorse individuali;
favorire l’integrazione dell’individuo nella società;
La musica, grazie alle sue caratteristiche peculiari, e di conseguenza la musicoterapia, possono infatti contribuire efficacemente al raggiungimento di obiettivi specifici, inerenti alla fascia di età presa in considerazione. In particolare, il musicoterapista si propone di:
attivare e sviluppare le capacità cognitive di base: attenzione, concentrazione, percezione, osservazione, discriminazione (fonetica e non), seriazione, classificazione;
aprire canali di comunicazione;
favorire lo sviluppo dell’intelligenza senso-motoria, in particolare l’uso espressivo delle parti sane di sé, il coordinamento globale e oculo-manuale, le abilità grosso motorie e la motricità fine, la strutturazione dello schema corporeo, il processo di lateralizzazione;
sostenere l’acquisizione di un linguaggio il più possibile ricco e articolato attraverso la riproposizione e la sperimentazione in forme musicali dei suoi elementi verbali e para-verbali, quali il ritmo, la prosodia, la velocità di eloquio, l’intensità, le pause;
guidare alla conquista delle autonomie fondamentali e sostenere la fiducia nelle proprie possibilità attraverso l’esercizio delle capacità operative intenzionali e della piena consapevolezza delle capacità operative residue presenti in ciascuno;
favorire la creatività: offrire nuovi e molteplici stimoli; abituare alla “combinazione” degli elementi semplici al fine di migliorare l’espressività spontanea;

dare occasione per superare la dicotomia tra impulso-intuito e disciplina creativa;
cogliere e valorizzare le modalità non verbali di espressione di sé caratteristiche dei giovani con disturbi gravi della comunicazione.

OBIETTIVI

Gli obiettivi specifici dell’intervento vengono definiti a partire dalla valutazione musicoterapica del singolo individuo.

METODOLOGIA MUSICOTERAPICA

Se ai suoi inizi la musicoterapia era praticata soprattutto con soggetti che presentavano gravi patologie, tra cui i pluriminorati sensoriali e motori, gli insufficienti mentali gravi, i bambini affetti da sindrome autistica o psicotica, da alcuni decenni a questa parte si è constatato che qualunque bambino a cui la proposta viene rivolta nel modo giusto può trarne beneficio nelle diverse aree di sviluppo.
Ciò significa che anche quei bambini che presentano disordini di tipo affettivo e/o comportamentale, così come un disturbo specifico dell’apprendimento, possono trovare nell’attività musicale e nella musicoterapia in particolare, un importante strumento per conseguire uno sviluppo globale più armonico.
La proposta musicale che la terapista rivolge ai bambini mira al loro diretto coinvolgimento attraverso la produzione sonora con la voce, il corpo e semplici strumenti musicali appositamente studiati per la didattica e la musicoterapia.
La relazione con la terapista e, se presente, con il gruppo, si costruisce in un clima ludico e assume la forma, tra le altre, di un dialogo sonoro secondo un percorso che porta dalla sperimentazione informale all’alternanza suono/rumore e silenzio, ad una sempre maggiore strutturazione ritmico-melodica, senza per questo sacrificare la dimensione creativa dell’esperienza.
In questa esplorazione, in coppia o in gruppo, del mondo corporeo e sonoro giocano un ruolo importante tanto l’ascolto partecipato della musica quanto il movimento sulla musica stessa, che si può realizzare sotto forma di semplici balli e pantomime, secondo il principio dell’aggiustamento spontaneo su di un ritmo dato.
interdiscplinarietà fra settori espressivo-musicali: movimento, espressione corporea, pratica strumentale, sonorizzazione, vengono realizzati secondo un comune processo metodologico.
Interdisciplinarietà a livello cognitivo tra i vari apprendimenti: questi generalmente vengono settorializzati in aree (logico-matematica, linguistica, ritmica, figurativo-plastico-manuale, psicomotoria, ecc.). Per eliminare tale settorialità è necessario far vivere al bambino, anche attraverso il contenuto di ciascuna disciplina e a più dimensioni, gran parte del processo espressivo-cognitivo.
Interdisciplinarietà tra metodi riabilitativi: si ricerca l’integrazione tra diversi metodi d’intervento musicoterapico (metodo Bianchi, dialogo sonoro) e tra diversi approcci riabilitativi. Ai soggetti con bisogni comunicativi complessi verrà proposto, in particolare, l’ascolto di canzoni supportato da libri illustrati con il testo del canto tradotto in simboli, secondo le nuove modalità di avvicinamento alla CAA (comunicazione aumentativa alternativa) che presuppongono la lettura non prestazionale dei libri su misura (o libri inclusivi).

SETTING TERAPEUTICO

Sedute individuali ed eventualmente in piccolo gruppo (3-6 elementi), qualora le condizioni dei singoli partecipanti lo consentano.
Durata di ciascun incontro: un’ora.
Lo spazio, che dovrebbe essere di medie dimensioni in modo da consentire una certa libertà di movimento, sarà allestito di volta in volta dalla terapista con il materiale a disposizione, scegliendo quello più idoneo al soggetto/soggetti coinvolto/i.

MODALITA’ E CONTENUTI DELLE SEDUTE

All’interno del ciclo di incontri si propongono due momenti di intervento distinguibili ma non separati: una prima fase di sedute (da uno a quattro incontri) con una finalità principalmente valutativa, al termine della quale si definiranno gli obiettivi riabilitativi, e una seconda fase più propriamente riabilitativa, in cui si opererà in vista del raggiungimento degli obiettivi prefissati e della osservazione dei comportamenti e rilevazione degli esiti dell’intervento.
Sia durante la valutazione che nei successivi incontri, all’interno di ciascun incontro si alterneranno momenti di tipo ricettivo, durante i quali si proporrà l’ascolto di brani registrati o eseguiti al momento dalla musicoterapista con l’ausilio degli strumenti musicali a disposizione, ad altri di tipo attivo, in cui si cercherà di suscitare un coinvolgimento più completo della persona attraverso l’espressione corporea e la produzione sonoro-musicale con la voce e gli strumenti. Come già precedentemente indicato, il canto potrà essere accompagnato dalla presentazione di libri illustrati con il testo in simboli della CAA, al fine di creare un’efficace sinergia tra differenti canali di comunicazione (visivo e uditivo) e diversi approcci riabilitativi.

MATERIALE

I soggetti coinvolti potranno disporre di una selezione dello strumentario Orff, tra cui tamburo, tamburello basco, triangoli di varie misure, maracas, nacchere, piatti e piattini, fischietto, legnetti, bitonale, palo della pioggia, tubo del tuono, nonché di strumenti musicali semi-professionali (chitarra, tastiera); libri illustrati, registratore e microfono.

DOCENTE

Marco Santini

Informazioni e prenotazioni al 3482737140

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